
Già da due anni, USMIA ha avviato incontri con il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna per segnalare la criticità abitativa che riguarda i militari e le Forze dell’Ordine. In queste occasioni, abbiamo proposto una possibile soluzione: riconoscere un punteggio specifico nei bandi di assegnazione degli alloggi per il personale delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, così da favorire una maggiore stabilità abitativa. Ad oggi, restiamo in attesa di sviluppi concreti e continuiamo a ritenere che, forse, se sin dall’inizio dell’insediamento in uno stabile fossero state presenti famiglie di Forze dell’Ordine e Forze Armate, in molti contesti non si sarebbe giunti, come in alcuni casi, a vere criticità di sicurezza.
In questo contesto, leggiamo con particolare interesse e apprezzamento la proposta avanzata da Confcommercio Ascom, che prevede l’assegnazione di alloggi Acer alle Forze dell’Ordine, partendo dal quartiere Bolognina. Questa iniziativa dimostra attenzione verso una problematica che da tempo solleviamo e rappresenta un passo avanti, ma riteniamo fondamentale aprire tavoli di confronto con le istituzioni per definire criteri chiari e sostenibili per l’attuazione di questa misura.
A Bologna, infatti, molti Carabinieri e colleghi delle Forze Armate si trovano in una situazione abitativa estremamente difficile. Il costo elevato della vita li costringe, nella migliore delle ipotesi, a un pendolarismo massacrante per raggiungere la città, oppure, nella peggiore, a trasferirsi in altre province, aggravando così la già preoccupante carenza di organico, con ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini. Il personale in uniforme, oltre agli impegni di servizio, deve affrontare turni notturni, reperibilità e trasferimenti, e senza una soluzione abitativa adeguata, diventa sempre più difficile garantire la presenza costante sul territorio.

Ci fa piacere che l’iniziativa venga considerata importante, ma ribadiamo con fermezza che un Carabiniere o un militare dell’Esercito non può essere destinato a vivere in contesti condominiali particolarmente disagiati, dove da anni permangono problemi di sicurezza irrisolti e dove nessuno si è assunto la responsabilità di intervenire. I nostri colleghi sono sempre pronti a servire la comunità, anche fuori dal servizio, ma la loro sicurezza e quella delle loro famiglie devono essere una priorità.Non si pensi di scaricare sulle Forze dell’Ordine e sulle Forze Armate la gestione di problematiche irrisolte, relegandole in condomini difficili. I complessi residenziali coinvolti in questa iniziativa devono essere attentamente valutati e, per quelli particolarmente critici, sarà necessario prima un intervento mirato di monitoraggio e risoluzione dei problemi.
USMIA è disponibile a collaborare in questa fase, ma solo dopo un’efficace riqualificazione potrà essere valutata l’assegnazione di alloggi ai Carabinieri e ai militari dell’Esercito in quegli stabili.
Questa soluzione non solo garantirebbe maggiore sicurezza per le famiglie, ma faciliterebbe anche l’integrazione degli assegnatari nel tessuto sociale della città.
USMIA è pronta a collaborare con tutti gli attori coinvolti, ribadendo la disponibilità a partecipare a un tavolo di confronto per individuare soluzioni efficaci. Riteniamo che il tema della casa per il personale in uniforme debba essere affrontato con urgenza e con un approccio concreto, affinché chi ogni giorno tutela la sicurezza della collettività possa, a sua volta, vivere in condizioni di stabilità e sicurezza.
Bologna, 20.02.2025
Alfonso Montalbano – USMIA Carabinieri
Carlo Iacobelli – USMIA Esercito