USMIA CARABINIERI LANCIA L’ALLARME DEGLI ATTENTATI ALLE CASERME. APPELLO AL GOVERNO: LA SICUREZZA NON È UN COSTO, MA UNA PRIORITÀ IRRINUNCIABILE

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Negli ultimi mesi le Forze dell’Ordine si sono trovate a fronteggiare un’escalation di aggressioni, ma anche un nuovo preoccupante fenomeno criminale: gli attacchi ai presidi di polizia.Il recente attentato incendiario nel parcheggio della Compagnia Carabinieri di Castel Gandolfo è l’ennesima dimostrazione di una pericolosa deriva che rischia di alimentare un processo emulativo.

Le fiamme, domate solo grazie al pronto intervento dei militari, avrebbero potuto causare conseguenze ben più gravi dei già rilevanti danni subiti dai veicoli di servizio.

USMIA Carabinieri, attraverso il Segretario Generale Carmine Caforio, lancia un nuovo appello al Governo affinché vengano urgentemente reperite risorse da destinare alla tutela del personale e delle infrastrutture.

A destare allarme e preoccupazione è la vulnerabilità delle caserme, molte delle quali, nelle ore di chiusura al pubblico, restano presidiate da un solo militare, esposto a gravi rischi.

Il pronto intervento nelle aree più distanti dalle città metropolitane è spesso garantito da un unico equipaggio del Radiomobile e dalle Stazioni, che – nonostante carenze organiche e compiti sempre più gravosi – continuano ad operare con dedizione e professionalità.

“È necessario un netto cambio di rotta per rafforzare anche le difese passive delle caserme. L’installazione di nuove telecamere nelle aree sensibili e il ripristino di quelle fuori uso sono provvedimenti non più differibili”, afferma preoccupato Caforio.

La situazione della sicurezza urbana è ulteriormente aggravata dall’espansione delle aree periferiche, dalla diffusione delle baby gang e dallo spaccio di stupefacenti, spesso gestito da reti criminali che operano nell’ombra, sfruttando la manodopera di immigrati clandestini che – a causa anche delle condizioni di grave disagio in cui vivono – diventano, al contempo, vittime vulnerabili di una politica di integrazione ipocrita e fallimentare.

Un esempio concreto lo si riscontra nel quartiere Quarticciolo di Roma, teatro di continue aggressioni ai Carabinieri della Compagnia Casilina e del Nucleo Radiomobile, impegnati quotidianamente – unitamente ai colleghi della Polizia – a contrastare una delle piazze di spaccio più fiorenti e pericolose della Capitale.

“Lo Stato c’è, ma deve sostenere chi lo rappresenta sul territorio e difende i cittadini”, denuncia con fermezza Caforio che conclude: “La sicurezza non è un costo, ma un investimento per il Paese. Libertà e vita non hanno prezzo.”

ROMA, 17.02.2025

IL SEGRETARIO GENERALE Carmine Caforio

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